ARMONIE DI SAPORI: LA POLONIA SI RACCONTA ATTRAVERSO GUSTO, CULTURA E CREATIVITÀ
Negli ultimi anni, la Polonia ha conquistato un posto d’onore tra le destinazioni gastronomiche più interessanti d’Europa. Una cucina che sorprende e incuriosisce, capace di raccontare – attraverso profumi, sapori e colori – la storia, la cultura e l’identità di un Paese in continua evoluzione.
Paese che oggi può vantare un’offerta gastronomica che spazia da piatti radicati nella tradizione contadina a proposte d’avanguardia, dove tecnica e creatività vanno ad esaltare materie prime eccellenti e stagionali.
Una cucina del territorio che parla la lingua dell’innovazione, in grado di emozionare e coinvolgere.
In questo fermento culinario spiccano città come Varsavia e Cracovia, ormai punti di riferimento della scena gastronomica contemporanea, Danzica che porta nel piatto la freschezza del Baltico e la profondità delle sue tradizioni portuali, ma anche Breslavia e Poznan stanno vivendo un momento di straordinaria crescita gastronomica. A Breslavia, città dalle atmosfere mitteleuropee, la cucina è un mosaico di influenze che racconta secoli di scambi culturali, oggi reinterpretati da una nuova generazione di chef. Poznan, invece, sorprende con il suo spirito giovane e dinamico, dove creatività, tecniche contemporanee e prodotti locali si incontrano dando vita a una proposta gastronomica innovativa e originale.
Al centro di questa trasformazione ci sono prodotti autentici, luoghi incontaminati e una rinnovata attenzione alla sostenibilità. Dalle zuppe aromatiche dei Carpazi ai pierogi reinventati in chiave gourmet, dai formaggi affumicati di montagna ai pesci d’acqua dolce delle regioni lacustri, ogni piatto è una finestra aperta che racconta storie di terra, di comunità e di cultura. E la diversità regionale rappresenta uno dei grandi punti di forza della Polonia: la Regione Malopolska con i suoi piatti di montagna, la Regione Masovia – con il capoluogo Varsavia – con le sue influenze cosmopolite, la Regione Pomerania che profuma di Baltico, fino alle campagne di Lublino e la Regione Podlachia, dove la cucina contadina incontra la creatività dei giovani chef.
Ma il nuovo volto della gastronomia polacca non è solo una questione di sapori. È una vera e propria storia di rinascita identitaria, in cui il cibo diventa linguaggio culturale e strumento di promozione turistica. Oggi è infatti uno dei motori più dinamici del settore: un modo di viaggiare che unisce emozioni, scoperta e connessione con il territorio, scoprendo il Paese attraverso la sua tavola ed esperienze autentiche.
In questo contesto si inserisce la collaborazione tra l’Ente Nazionale Polacco per il Turismo (Polish Tourism Organisation) e la prestigiosa Guida MICHELIN, che negli ultimi anni ha inserito città e regioni come nel caso di Cracovia e Malopolska, Danzica e Pomerania, Breslavia e Bassa Slesia, senza dimenticare Varsavia e Poznan tra le sue destinazioni europee di riferimento. L’accordo rappresenta una svolta per tutta la scena culinaria nazionale, portando la Polonia nel circuito internazionale dell’alta ristorazione e consolidando la sua immagine quale nuova frontiera del turismo gastronomico europeo. La Guida MICHELIN, con la sua storia ultracentenaria e la sua credibilità mondiale, diventa così un potente alleato nella valorizzazione di un patrimonio che unisce creatività, qualità e sostenibilità.
Armonie di sapori. Viaggio gourmet da Varsavia a Milano
Momento simbolico di questa nuova stagione gastronomica è stato l’esclusivo evento “Armonie di sapori. Viaggio gourmet da Varsavia a Milano”, tenutosi il 13 novembre 2025 nel capoluogo lombardo e dedicato alla scoperta della cucina polacca. Durante la serata, organizzata dall’Ente Nazionale Polacco per il Turismo in collaborazione con MICHELIN 2025 Poland, e che ha visto la partecipazione di una nutrita rappresentanza della stampa turistica ed enogastronomica nazionale, la Polonia si è raccontata attraverso le parole e i piatti di due chef di Varsavia insigniti del riconoscimento MICHELIN, che hanno interpretato – a quattro mani – l’anima culinaria del Paese in un percorso degustazione tra tradizione e modernità: Marcin Przybysz (Ristorante Epoka) e Bartosz Szymczak (Ristorante Rozbrat 20). Due interpreti d’eccezione della cucina polacca contemporanea, uniti da una visione comune: custodire la memoria gastronomica del Paese e, allo stesso tempo, proiettarla verso il futuro.
Da un lato Przybysz ha proposto un menu ispirato ai sapori del passato, in cui ogni piatto è diventato un frammento di storia e di riscoperta. Dall’aperitivo con maionese ai gamberi di fiume – tratto da una ricetta del 1936 – all’antipasto Mizeria (a base di cetrioli) con trota fresca del 1825, fino al lucio perca bollito nel suo sugo (1926). Il suo percorso si è concluso con la legumina di noci del 1881 e un raffinato petit four wety del 1682. Ogni portata ha svelato il fascino di un tempo lontano reinterpretato con tecnica e leggerezza.
Dall’altro, Szymczak ha firmato piatti che raccontano la Polonia contemporanea: dall’aperitivo con Caviale Antonius su blinis all’antipasto tartare di manzo con levistico e gelatina di mele alla Zubrowka, dalla prima portata di pierogi ripieni di carne e funghi marinati, fino al capriolo con cipolle e grano saraceno, interpretazioni moderne di un gusto autentico e profondamente identitario.
La cena è stata accompagnata da una selezione di vini provenienti da alcune delle cantine più rinomate della Polonia, tra cui Turnau, Jakubow, Wieliczka e Jaworek, etichette che testimoniano la qualità crescente dell’enologia polacca.
La serata si è aperta con un momento di benvenuto che ha visto gli interventi della Direttrice dell’Ente Nazionale Polacco per il Turismo in Italia, Barbara Minczewa, della Console Generale della Polonia a Milano, Agnieszka Gloria Kaminska, della direttrice per la comunicazione dell’Ente Nazionale Polacco per il Turismo di Varsavia, Agata Bieniek, e dei due chef protagonisti che hanno presentato la destinazione e la sua vivace scena gastronomica.
Un viaggio sensoriale tra passato e futuro, dove creatività, territorio e cultura si sono intrecciati in un racconto di sapori, tradizione e innovazione e che ha confermato la vitalità e il carattere internazionale della nuova cucina polacca, capace di sorprendere, emozionare e ispirare, ma anche un invito a scoprire la Polonia attraverso il gusto, come autentica destinazione gastronomica emergente nel panorama europeo.
I due chef di Varsavia, ambasciatori del gusto e interpreti della rinascita gastronomica polacca
Marcin Przybysz è tra i protagonisti più riconosciuti della scena fine dining in Polonia. Vincitore del titolo Chef de l’Avenir conferito dall’Accademia Internazionale di Gastronomia, premiato come Giovane Talento della Regione Centrale da Gault&Millau e noto al grande pubblico per aver trionfato nella terza edizione di Top Chef Polska, Przybysz ha costruito la sua carriera lavorando accanto ad alcuni dei nomi più influenti della cucina mondiale, come Osteria Francescana, Geranium, Noma, The Ledbury e Restaurant de l’Hôtel de Ville de Crissier. Oggi guida il ristorante Epoka, situato all’interno dell’iconico Hotel Europejski di Varsavia e inserito nella La Liste 1000, oltre che nella MICHELIN Guide e in Star Wine List. Qui propone un viaggio nel tempo attraverso le ricette polacche dei secoli XVI–XVIII reinterpretate con eleganza e sensibilità contemporanea. La sua cucina combina storia e innovazione, evocando atmosfere fiabesche e portando in tavola la raffinatezza della tradizione in una veste moderna e sorprendente.
Bartosz Szymczak, invece, rappresenta una visione più cosmopolita ma altrettanto radicata nella memoria polacca. Dopo un lungo percorso professionale tra la Gran Bretagna e l’Asia, dove ha lavorato con chef come Tom Aikens e Lee Westcott, ha riportato a Varsavia un bagaglio di esperienze che si traduce oggi in una cucina densa di emozioni, texture e contaminazioni culturali. Nel suo ristorante Rozbrat 20, premiato con la stella MICHELIN e riconosciuto nel 2025 ai Best Chef Awards nella categoria One Knife (Excellent), Szymczak e il suo team interpretano la materia prima con rispetto e curiosità, combinando ingredienti locali e suggestioni globali. Il suo approccio è collettivo e creativo: per lui, la vera forza della cucina nasce dal lavoro di squadra e dal continuo scambio di idee, dove ogni piatto è il risultato di un dialogo condiviso.
Per informazioni: www.polonia.travel/it
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