LA STAGIONE DELL’OLIO NUOVO TAGGIASCO: SFUMATURE DI GUSTO NEI BORGHI DI PONENTE

 S0474

Cervo, Diano Arentino e Villa Faraldi, i Borghi di Ponente – Vie di pietra che abbracciano il mare, si preparano a raccogliere i frutti più preziosi che questo ricco territorio ha da offrire: le olive taggiasche, eroicamente arrampicate su terrazzamenti d’ardesia, mature per portare in tavola il loro oro sempreverde.

No, per l’autunno i Borghi di Ponente non sono uno di quei luoghi che promettono le esplosioni di colori del foliage di latifoglie. Infatti, quando si parla di vie di pietra che abbracciano il mare, queste vie le troviamo sempre costeggiate da una vegetazione tipicamente mediterranea, arroccata e asserragliata sui poggi, balconate su cui si affacciano a rimirare il mare svariati tipi di lecci e pini, insieme a tantissimi arbusti sempreverdi come il mirto, il corbezzolo e il lentisco. E l’olivo.

Lo sapevate che, botanicamente parlando, l’olivo è in realtà un arbusto? Se non fosse per l’intervento dell’uomo che, con un sapiente lavoro di potatura, gli conferisce la tipica forma arborea, questo crescerebbe naturalmente come una chioma ampia e cespugliosa con poco slancio verticale.

La coltivazione dell’olivo, nei Borghi di Ponente, è un fatto culturalmente radicato, così come i terrazzamenti di queste colline di brulla ardesia in muretti a secco, gradinate di un teatro dove il palcoscenico è il mare.

Settembre 2025: le olive taggiasche ottengono il marchio I.G.P.

Si arrampicano, all’ombra di gumbi, mulini e sparute cappelle rurali, secolari mulattiere che disegnano, lungo i tornanti, forme inaspettate. È facile immaginarsele cento anni fa, queste strade di pietra, affaccendate in un autunno dove brulicano contadini che le percorrono cantando, con le sporte cariche dei frutti di questa terra indomita e cocciuta, ma anche tanto generosa. Olive taggiasche, appena riconosciute a settembre 2025 dall’Unione Europea con il marchio di Indicazione Geografica Protetta. Un risultato storico, atteso dai comitati locali da quasi tre decenni, coronamento di un lungo percorso che oggi dà, al più pregiato dei frutti di questo territorio, il giusto prestigio.

Sono piccole, le olive taggiasche, ma contraddistinte da un gusto dolce e delicato che parla della terra ligure da cui nascono: note fruttate di mandorlo, di pinolo e talvolta anche di carciofo e mela verde, morbide in un retrogusto che lascia la bocca sempre pulita. E, del resto, nell’oliva piccola c’è l’olio buono: riconosciuto come uno dei più leggeri, l’olio taggiasco è uno dei più digeribili anche a crudo.

“Sulle strade di pietra” – La Via dei Gumbi di Villa Faraldi

Proprio lungo queste mulattiere, nate per collegare i borghi e i campi, oggi prende forma, nel comune di Villa Faraldi, “Sulle strade di pietra” – La Via dei Gumbi. Un progetto che non è soltanto una serie di percorsi escursionistici, ma un viaggio dentro la memoria produttiva della valle, dove ogni frantoio racconta una storia di mani, fatica e comunità. Da Località Molini, cuore pulsante della spremitura, fino a U Gumbu de Nuccio, frantoio a sangue del Seicento miracolosamente intatto e pronto a trasformarsi in Museo Diffuso, la via si snoda tra gumbi e casotti, muri a secco e lembi di macchia mediterranea che profumano di mirto e rosmarino. Un itinerario che non vuole solo condurre i passi, ma restituire identità: il filo d’olio che unisce i Faraldi al Golfo Dianese, passato e futuro intrecciati in un paesaggio dove l’olivo è radice viva di cultura.

E per chi vuole assaporare davvero la terra e l’olio dei Borghi di Ponente, abbiamo selezionato tre tappe imperdibili:

  • Azienda Agricola Beronà (Diano Arentino): incastonata nella Valle Dianese, a 300 metri sul mare, Beronà custodisce uliveti di Taggiasca in un microclima ideale. Qui le degustazioni guidate permettono di conoscere le diverse espressioni dell’oliva: dall’olio extravergine monocultivar, elegante e armonico, alle olive in vaso e ai vini della cantina, in un percorso sensoriale che intreccia tradizione contadina e innovazione.
  • Agriturismo La Rocca (Villa Faraldi): immersa tra le distese degli olivi secolari Taggiasca, La Rocca offre tour guidati nei campi, visita al frantoio e degustazioni dell’olio extravergine monovarietale, insieme alle olive in salamoia proprie. Un’esperienza che non è solo gusto ma anche storia: ogni morso, ogni sorso testimonia il lavoro antico, il saper fare che si tramanda.
  • Gumbo del Metre (Cervo): nel fascino di un antico frantoio restaurato, questa struttura propone “Aperigumbo”, un momento conviviale per conoscere i sapori locali: olio nuovo, focacce, prodotti tipici del borgo, accompagnati da una visita al museo dell’olio, con video e esposizioni che raccontano come questo oro verde abbia modellato il paesaggio, la cultura e le vite delle genti di questi luoghi.

Borghi di Ponente è un progetto dei Comuni di Cervo, Diano Arentino e Villa Faraldi, realizzato nell’ambito del PNRR M1C2 Investimento 2,1 Attrattività dei Borghi, finanziato dall’Unione europea – Next Generation EU.  

 


Commenti

Post più popolari