EATALY ALLA RADICE: LA RIVOLUZIONE DELLA PASTA TRACCIATA E TRASPARENTE

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Un progetto innovativo che ridefinisce gli standard di qualità, sostenibilità e tracciabilità nella produzione della pasta italiana


Nel panorama alimentare italiano, dove la pasta rappresenta non solo un prodotto ma un vero e proprio simbolo identitario, Eataly lancia una sfida ambiziosa: portare la trasparenza e la tracciabilità di filiera a un livello mai visto prima. Nasce così Eataly alla Radice, un progetto rivoluzionario che promette di cambiare il modo in cui produciamo, raccontiamo e consumiamo uno degli alimenti più iconici della nostra tradizione gastronomica.

Non si tratta di una semplice operazione di marketing, ma di un vero e proprio manifesto produttivo che coinvolge università, enti certificatori, agricoltori, mugnai e pastai in un sistema integrato dove ogni passaggio è documentato, verificato e raccontabile. Un modello di filiera che mette al centro non solo la qualità del prodotto finale, ma l'intero ecosistema produttivo, dalle radici – appunto – fino alla tavola del consumatore.

UN SISTEMA DI CERTIFICAZIONE RIGOROSO E SCIENTIFICO

Eataly alla Radice non è un'autocertificazione, ma un progetto strutturato con il coordinamento scientifico dell'Università degli Studi di Palermo e di Slow Food Italia, verificato da RINA, gruppo multinazionale di certificazione attivo in più di settanta paesi. Una garanzia di serietà e rigore che coinvolge alcune delle istituzioni più autorevoli nel campo della ricerca agroalimentare e della sostenibilità.

Il cuore pulsante del progetto è lo sviluppo di un disciplinare tecnico di filiera destinato a valorizzare in modo strutturato e trasparente gli elementi distintivi che caratterizzano i prodotti coinvolti. Ma non si tratta di un disciplinare statico: l'approccio adottato è incrementale ed evolutivo, con l'obiettivo di guidare le aziende in un percorso progressivo di miglioramento continuo. Un sistema dinamico che cresce e si perfeziona nel tempo, alzando costantemente l'asticella degli standard qualitativi.

"RINA ha avuto, in primo luogo, il compito di validare i contenuti del disciplinare, assicurandosi che ciascun pilastro tecnico del progetto Eataly alla Radice fosse supportato da requisiti oggettivi e misurabili, rispettando i principi di coerenza, tracciabilità e trasparenza", spiega Simona Gullace, Head of Food Product Management di RINA. "Successivamente, la verifica ha valutato che tali requisiti fossero effettivamente applicati in ogni fase della filiera. Questo processo contribuisce a rafforzare la fiducia delle parti interessate e mette in luce l'impegno costante di Eataly nell'offrire prodotti di eccellenza."

QUATTRO PILASTRI PER UNA PRODUZIONE SOSTENIBILE

Eataly alla Radice inaugura una prospettiva produttiva ispirata ai principi dell'agroecologia, un insieme di pratiche, politiche e sistemi agricoli che hanno l'obiettivo di migliorare la resilienza climatica, la salute del suolo e dell'acqua, la biodiversità e i servizi ecosistemici. Non più solo agricoltura intensiva orientata alla resa massima, ma un sistema integrato che rispetta gli equilibri naturali attraverso la diversificazione delle colture, la conservazione del territorio e l'adozione di pratiche innovative come l'agroforestazione e le rotazioni colturali.

Questo approccio si sostanzia in quattro aree d'impatto fondamentali:

TERRA: protezione e valorizzazione della fertilità del suolo, con pratiche agronomiche che ne preservano la struttura, la biodiversità microbica e la capacità produttiva nel lungo periodo.

CLIMA: riduzione dell'impronta carbonica attraverso la diminuzione dei consumi energetici, l'ottimizzazione dei processi produttivi e l'adozione di tecniche agricole che contribuiscono al sequestro del carbonio.

ACQUA: gestione responsabile delle risorse idriche, con particolare attenzione all'efficienza nell'irrigazione e alla protezione della qualità delle falde acquifere.

IDENTITÀ: valorizzazione del legame con il territorio, delle tradizioni produttive locali e del sapere artigianale tramandato di generazione in generazione.

Quattro dimensioni interconnesse che definiscono un nuovo paradigma produttivo, capace di coniugare eccellenza qualitativa, sostenibilità ambientale e giustizia sociale.

I PRIMI QUATTRO FORMATI: ECCELLENZA CERTIFICATA

La prima applicazione del progetto Eataly alla Radice interessa quattro formati classici della tradizione italiana: spaghetti, linguine, rigatoni e paccheri Eataly di pasta di semola di grano duro. Quattro protagonisti della nostra cucina, ora certificati secondo il nuovo disciplinare che definisce requisiti stringenti da rispettare lungo tutta la filiera produttiva, dalla semina del grano fino al confezionamento finale.

Il disciplinare tecnico, riassunto per punti sul sito www.eataly.it, copre ogni singola fase del processo: la produzione primaria in campo, con specifiche sulle tecniche agronomiche e sulla gestione del suolo; la molitura, con requisiti sulla qualità della semola e sui processi di trasformazione; la produzione della pasta, con particolare attenzione a trafilatura ed essiccazione; il confezionamento e l'etichettatura, per garantire la massima trasparenza verso il consumatore.

RINA ha condotto gli audit in campo presso tutti gli attori della filiera, attestando il rispetto dei requisiti e rilasciando parere di conformità. Un controllo capillare che garantisce che le promesse del disciplinare non rimangano sulla carta, ma si traducano in pratiche concrete e verificabili.

UNA FILIERA DI ECCELLENZE ITALIANE

La forza di Eataly alla Radice sta nella qualità straordinaria degli attori coinvolti nella filiera. Non aziende scelte a caso, ma realtà che rappresentano il meglio della tradizione e dell'innovazione italiana nel settore agroalimentare.

I produttori di grano duro sono la Fondazione Siniscalco Ceci Emmaus e ATS Agri, due realtà agricole delle campagne foggiane che vanno ben oltre la semplice coltivazione. Si tratta di imprese impegnate in progetti sociali di grande valore, nella riduzione sistematica dei consumi energetici e delle emissioni, e nella valorizzazione delle filiere locali che rafforzano il legame profondo tra agricoltura e territorio. Aziende che dimostrano come sia possibile coniugare produttività, responsabilità sociale e sostenibilità ambientale.

La trasformazione del grano in semola avviene presso il Molino De Vita, impianto di molitura a conduzione familiare situato sulle colline dei Monti Dauni, che sovrastano l'area pianeggiante della provincia di Foggia. Non un mulino qualsiasi, ma una realtà iscritta al Registro delle Eccellenze Italiane come azienda ambasciatrice del Made in Italy, riconoscimento che premia la capacità di coniugare tradizione secolare e innovazione tecnologica nella produzione di semole di grano duro di altissima qualità.

Il tocco finale arriva dal Premiato Pastificio Afeltra, realtà storica attiva a Gragnano dal 1848. Quasi due secoli di storia che si traducono in un'eccellenza assoluta della nostra cultura gastronomica, dove qualità e rispetto per le materie prime sono valori non negoziabili. Situato ai piedi dei Monti Lattari e della Valle dei Mulini, il pastificio attinge dal territorio un valore inestimabile: un microclima perfetto, sorgenti d'acqua pura di montagna e un sapere artigianale tramandato nei secoli. La trafilatura al bronzo e la lenta essiccazione a bassa temperatura – tecniche che richiedono tempi più lunghi e costi superiori ma che fanno tutta la differenza – preservano il sapore ricco e genuino del grano, garantendo una pasta dalla texture porosa capace di trattenere i condimenti e dal gusto incomparabile.

LA VOCE DEL CEO: UN MODELLO DA ESTENDERE

"Siamo orgogliosi di presentare Eataly alla Radice con la prima filiera dedicata alla nostra pasta, simbolo della nostra cultura gastronomica", commenta Andrea Cipolloni, CEO Eataly Group. "Questo progetto rappresenta un passo importante nel nostro impegno per costruire un modello di filiera tracciata e trasparente, a beneficio dei nostri clienti e dei produttori con i quali collaboriamo. L'auspicio è che questo percorso possa presto estendersi anche ad altre filiere della linea Eataly Icons, rafforzando il legame tra eccellenza italiana, responsabilità e innovazione."

Parole che tracciano una visione ambiziosa: Eataly alla Radice non come progetto isolato, ma come modello replicabile e scalabile, destinato a coinvolgere progressivamente altri prodotti iconici del brand. Una rivoluzione silenziosa ma profonda nel modo di concepire la produzione alimentare di qualità.

IL QR CODE CHE RACCONTA: L'ETICHETTA NARRANTE

Ma l'innovazione non si ferma al processo produttivo. La pasta Eataly alla Radice, arrivata a scaffale dal 15 ottobre con i primi quattro formati, presenta un'ulteriore peculiarità che la distingue da qualsiasi altra pasta sul mercato: sulla confezione è stampato un QR Code che rimanda a una pagina web contenente l'etichetta narrante realizzata da Slow Food Italia.

Inquadrando semplicemente il codice con lo smartphone, il consumatore accede a un mondo di informazioni: le pratiche agronomiche utilizzate nella coltivazione del grano, l'identità culturale del prodotto e del territorio di provenienza, approfondimenti sui percorsi di miglioramento inripresi dalla filiera, i profili dei produttori coinvolti. Ogni confezione si trasforma così da semplice contenitore a mezzo di comunicazione attiva, capace di raccontare in modo accessibile e tracciabile l'intero processo produttivo e il suo valore intrinseco.

È la risposta concreta a una domanda crescente da parte dei consumatori: sapere cosa mangiamo, da dove viene, chi lo ha prodotto e con quali metodi. La trasparenza non come slogan ma come realtà tangibile, accessibile con un semplice gesto.

LA GIORNATA MONDIALE DELLA PASTA: DEBUTTO NEI RISTORANTI

Il progetto raggiunge un ulteriore traguardo simbolico il 25 ottobre, in occasione della Giornata Mondiale della Pasta. Da questa data, la pasta Eataly alla Radice entra ufficialmente nei menu dei ristoranti del gruppo con lo Spaghetto Eataly, primo tra i piatti identitari del brand.

Non più solo un prodotto da portare a casa, ma un'esperienza gastronomica da vivere nei locali Eataly, dove chef e personale di sala potranno raccontare ai clienti la storia di ogni singolo spaghetto, dalla terra pugliese dove è nato il grano fino al piatto fumante. Un modo per trasformare ogni pasto in un'occasione di conoscenza e consapevolezza.

UN MODELLO PER IL FUTURO DELL'AGROALIMENTARE ITALIANO

Eataly alla Radice rappresenta molto più di un nuovo prodotto: è un manifesto di come dovrebbe essere l'industria alimentare del futuro. Un modello che dimostra che eccellenza qualitativa, sostenibilità ambientale, giustizia sociale e trasparenza verso il consumatore non solo sono compatibili, ma si rafforzano reciprocamente.

In un momento storico in cui i consumatori sono sempre più attenti alla provenienza e alla qualità di ciò che mangiano, in cui il greenwashing è dietro l'angolo e le promesse vuote abbondano, Eataly sceglie la strada più difficile ma anche l'unica credibile: quella della certificazione rigorosa, della tracciabilità verificabile, della comunicazione onesta.

Il successo di questo progetto pilota potrebbe aprire la strada a una trasformazione più ampia, coinvolgendo progressivamente altri prodotti della linea Eataly Icons e, potenzialmente, ispirando altri attori del settore agroalimentare. Perché quando un leader di mercato alza gli standard, tutto il comparto è chiamato a seguire.

La pasta Eataly alla Radice ci ricorda che dietro ogni piatto di spaghetti c'è un mondo: campi coltivati con cura, persone che lavorano con passione, tecniche tramandate nei secoli, scelte etiche e ambientali. E che questo mondo merita di essere raccontato, valorizzato e, soprattutto, rispettato.

Dal grano alla tavola, dalla radice al piatto: un percorso di eccellenza finalmente visibile, tracciabile e certificato. Questo è Eataly alla Radice. Questo è il futuro della pasta italiana.


EATALY ALLA RADICE Primi formati disponibili: spaghetti, linguine, rigatoni, paccheri In vendita dal 15 ottobre Nei ristoranti Eataly dal 25 ottobre (Giornata Mondiale della Pasta) Info: www.eataly.it

 

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