UN TAILLEUR BIANCO PER L’INVERNO? ELEGANZA PURA!

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Sofisticato, elegante, glamour e versatile: se sei stanca del solito tailleur in nero, grigio o blu, è sul bianco che devi puntare! Non un bianco ottico, ma un bianco caldo, nella sfumatura del panna. E non un modello qualsiasi, ma uno in cui i tagli sartoriali minuziosi e il fit impeccabile vengono messi ancora di più in evidenza dalla luce emanata dal tessuto chiaro in cui è plasmato.

ROCCO RAGNI sa perfettamente di cosa hai bisogno: il suo tailleur bianco diventerà il pezzo chiave dei tuoi look invernali. Realizzato dalle mani sapienti delle sarte e dei sarti della sua Bottega Perugina, celata dalle mura magiche del borgo di Compresso, a una manciata di chilometri da Perugia, questo tailleur è talmente speciale da poterti accompagnare all’altare, a una serata importante o alla riunione col capo. Questione di dettagli, vestibilità, costruzioni.

La giacca a V, priva di revers, ha abbottonatura monopetto nascosta e sottolineata da impunture artigianali, si appoggia appena sui fianchi e si apre in piccoli spacchi sul fondo manica. È perfetta per accogliere un dolcevita leggero tanto quanto una camicia di seta o di organza con un bel fiocco da annodare al collo. La scollatura garbata invita anche a indossare la giacca sulla pelle nuda, per imitare lo stile iconico di Bianca Jagger, che nei ’70 scelse di portare così un tailleur bianco per le sue nozze con il frontman dei Rolling Stones, diventando leggenda.

I pantaloni sono slim quanto basta, con tasche sui fianchi. Tutto ha un equilibrio assoluto: di tagli, proporzioni, particolari.

Il tailleur bianco di Rocco Ragni non è emblema di uno stile androgino e non vuole mettere l’accento sull’empowerment femminile, sebbene questa tipologia di completo sia spesso utilizzata per rendere omaggio alle battaglie delle suffragette. È semplicemente eleganza pura. Con i suoi tagli delicati vuole essere un sussurro, un soffio di armonia, un’ispirazione, il punto di partenza per creare tanti outfit diversi, raffinati o rock: basta spezzare l’ensemble e interpretare il cady stretch alabastrino come si vuole, dando libero sfogo alla fantasia



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