SÉCENA DEL MATESE, NUOVO PRESIDIO SLOW FOOD. A CASTELLO DEL MATESE PER UFFICIALIZZARE IL RICONOSCIMENTO

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La presentazione in occasione della XXIX edizione de "La Giostra". "Continueremo a sostenere i giovani produttori di segale nel loro percorso di crescita", Costantino Leuci di Slow Food Matese.

Si terrà a Castello del Matese l’evento che ufficializza la nascita del Presidio Slow Food della Segale delle coltivazioni presenti nei comuni del Consorzio Gal Alto Casertano aderenti ai protocolli SlowFood. Celebrazione attesa nel territorio e coltivata negli ultimi anni dalla volontà congiunta di Slow Food Matese, i coltivatori coinvolti nel progetto di recupero dell’antico frumento di montagna, le Università Campane e i Comuni di Castello del Matese e Letino. L’annuncio ufficiale si terrà sabato 2 agosto alle 20.00 in Piazza Roma in una delle serate della Giostra Medievale in programma nel comune matesino dal 1 al 3 agosto.

“In due anni abbiamo lavorato all’individuazione e alla motivazione dei produttori, che sono soprattutto giovani”, spiega Costantino Leucireferente di Slow Food Matese“Li abbiamo sostenuti in questo nuovo percorso lavorativo, aiutandoli a credere nella qualità del prodotto e nelle possibilità commerciali che scaturiscono dalla coltivazione. La partecipazione al Salone del Gusto di Torino, circa un anno fa, ha rappresentato una seria spinta motivazione ma anche una eccellente vetrina per tutti loro. Continueremo a sostenere il percorso dei giovani produttori, soprattutto a mitigare le difficoltà che non mancheranno quando le condizioni climatiche peseranno sul raccolto, quando la filiera incontrerà i suoi ostacoli. Sarà nostra premura occuparci dei contatti di qui i produttori necessitano per far sì che la segale incontri le tavole e il palato delle persone. Entro i prossimi giorni – conclude Leuci – anche i canali ufficiali di Slow Food Italia annunceranno il riconoscimento di questo nuovo presidio; nel frattempo sul Matese lavoriamo anche ad un secondo evento di presentazione della nostra Sècina con la presenza dei vertici Slow Food”.

Si fa un attimo a pronunciare “Piana delle Secene”, sapendo che si tratta della spianata tra il Lago Matese e Letino, attraversata dalla Strada Provinciale 273 percorsa da chi va o viene dal piccolo borgo a quota mille. Ma non tutti sanno che “secene” sta per segale e quel luogo fin dall’antichità è stato l’ideale contesto per la coltivazione del frumento che dava farina, pane, biscotti di colore scuro, e oggi anche ottima birra. Un varietà nota fin dalla preistoria, con indici di gradimento variabili (meno apprezzata dai Romani che lo definivano pane per poveri), finchè nel medioevo trova più stabile impiego nell’alimentazione. Al di là di Letino, appezzamenti di segale si trovano anche in prossimità del Lago Matese in un campo sperimentale presso l’agriturismo Falode, come pure piccole coltivazioni più a valle.

Inserita nella banca del Germoplasma Campano, la segale risulta tra i germogli a rischio estinzione, ma grazie al suo riscoperto valore nutritivo e al potenziale commerciale ed economico, nel Matese torna a vivere e a far sperare. Mai scomparsa del tutto dai campi grazie ai contadini di Letino che ne hanno fatto uso alimentare per gli animali, e grazie alle sperimentazioni dell’Istituto Agrario di Piedimonte Matese (che oggi coltiva un campo nell’azienda con sede ad Alife, la sècina è sopravvissuta al fenomeno dell’abbandono dei campi, all’avanzata di frumenti di pianura legati a più facili sistemi di coltivazione meccanica, non è sparita mentre tanti contadini facevano le valige per emigrare… Ed oggi è al centro di un importante progetto che dal 2023 coinvolge i Comuni di Letino e Castello del Matese ed una serie di partner tra cui Slow Food, l’Università Federico II e i giovani coltivatori del territorio. Si tratta del più ampio progetto di Rigenerazione culturale e sociale dei borghi storici di Castello del Matese e Letino (l’articolo) finanziato dal Ministero della Cultura tramite fondi del PNRR contro i rischio di spopolamento delle aree interne maturato a livello nazionale e locale dalla consapevolezza che la valorizzazione dei borghi storici deve accompagnarsi ad interventi sul patrimonio costruito nel tempo e su azioni per stimolare le attività economiche, cogliendo le esigenze della comunità che le abita e le vive quotidianamente. Progetti che dalla loro origine ad oggi trovano un solido contraddittorio nella politica del Governo Meloni convinto dell’irreversibile condizione di molte aree interne, presto destinate alla morte.

Ma il popolo della montagna che si divide tra costretti a partire ed ostinati a restare ben risponde ai piani politici con questo tentativo di rinascita e ancora una volta investe sulla personale buona volontà, sul senso di appartenenza, sulla consapevolezza che la qualità della vita risiede nella qualità dei luoghi in cui vivi, sulla formazione universitaria e professionale dei suoi giovani. E pianta segale ad alta quota.

 L’evento di presentazione della Sècina Presidio Slow 
L’incontro sarà aperto dai saluti del sindaco di Castello del Matese, Salvatore Montone, del primo cittadino di Letino, Pasquale Orsi, e della presidente dell’Associazione Cluvia, Anna Della Penda. Seguiranno gli interventi di alcuni protagonisti della rete Slow Food e del mondo produttivo locale: Costantino Leuci, responsabile del presidio per Slow Food Matese, Patrizia Coluccio, produttrice, e Patrizia Spigno, ricercatrice e presidente di Slow Food Campania. Seguirà la videointervista a Franco Pepe, pizzaiolo di fama internazionale e ambasciatore dei prodotti del territorio. L’appuntamento proseguirà domenica 3 agosto, alle 10.00, presso l’Azienda La Falode, con un momento dedicato alla mietitura e trebbiatura della segale coltivata nel campo sperimentale. Interverranno Adele Picone, Gianni Cicia e Massimo Fagnano, docenti della Federico II, impegnati nel progetto di valorizzazione e ricerca agronomica. La mattinata si concluderà con una degustazione offerta dall’Azienda Le Falode.


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