IED: NUOVE APERTURE IN ITALIA E IN SPAGNA
Le aperture delle ultime sedi IED, KUNSTHAL – IED Bilbao, terza sede del Gruppo in Spagna, e quella dedicata al post-graduate a Milano in Via Piranesi 10, sono espressione di due spazi che, oltre a soddisfare la loro primaria funzione di luogo di formazione, sono anche esempi di riqualificazione urbana e progettazione di interni. KUNSTHAL – IED Bilbao, che nasce dall’integrazione di IED con il Centro Superior de Diseño Kunsthal, si trova nell’iconico edificio industriale Papelera progettato da Manuel Andonza nel 1958 e situato sull’isola di Zorrotzaurre, centro del progetto di rigenerazione avviato dal Comune di Bilbao con l’obiettivo di trasformare quest’isola in un punto di incontro dell’innovazione creativa, culturale e tecnologica dell’intera regione.
“Ci auguriamo che questa alleanza abbia un impatto diretto e di vasta portata, non solo per gli studenti della città di Bilbao, ma per la città stessa, grazie all’attrazione di talenti internazionali, alla collaborazione con il tessuto imprenditoriale e industriale dei Paesi Baschi e alla partecipazione al progetto di riabilitazione dell’isola di Zorrotzaurre”, assicura Massimo Rosi, CEO del Gruppo IED.
Il progetto della sede, ad opera di abr/+/ARQUITECTOS, propone uno sviluppo organico della grande navata dell’edificio per arrivare a comporre un vero e proprio villaggio interno, con aule e spazio aperto e di libera fruizione. El aula es el bar, questa la filosofia a cui si è ispirato il piano di organizzazione degli spazi, costruiti per essere utilizzati in piena flessibilità secondo le esigenze che ogni momento della giornata o progetto richiedono. La costruzione è stata completata in poco più di cinque mesi con l’utilizzo di materia prima e tecnologie tipiche dei Paesi Baschi. Il progetto ricorre al legno massiccio come materiale quasi esclusivo: pannelli CLT formano la struttura, le chiusure e il tetto del villaggio interno.
KUNSTHAL – IED Bilbao si inserisce nel progetto più ampio destinato all’isola di Zorrotzaurre, un piano integrato e sostenibile che recupera uno spazio degradato per trasformarlo in un nuovo quartiere di Bilbao ben connesso con il resto della città, con aree di stampo commerciale non inquinanti, numerose strutture sociali e culturali così come ampi spazi per i cittadini. Il Master Plan del progetto è stato infine messo a punto dall’architetto Zaha Hadid con l’apertura completa del canale di Deusto e quindi la trasformazione della penisola di Zorrotzaurre nell’Isola del Talento e della Conoscenza.
In Italia a Milano, IED ha invece aperto una nuova sede dedicata al segmento Postgraduate, ovvero ai corsi di più alto livello formativo dell’Istituto Europeo di Design. Una scelta che conferma la fiducia di IED nello sviluppo futuro e nella città e che, con un’operazione di riprogettazione di grandi spazi, contribuisce a garantire nell’immediato anche il necessario distanziamento interpersonale, puntando su una maggiore disponibilità di superfici. La sede occupa uno spazio già permeato di creatività, arte e cultura: si trova infatti all’ultimo piano dello storico complesso industriale dei Frigoriferi Milanesi, destinato alla conservazione di patrimoni di artisti, gallerie e fondazioni e a laboratori di restauro delle opere stesse.
Situata di fianco all’iconico Palazzo del Ghiaccio, la nuova sede di via Piranesi è uno spazio di 3.000 metri quadri dal perimetro esterno interamente vetrato, caratteristica che ben accompagna proprio l’esplorazione e il dialogo: da un lato offre uno sguardo ravvicinato sulla città che sta intorno; dall’altro una visuale di più ampio respiro, aperta verso le limitrofe aree di archeologia industriale e verso l’orizzonte. La continuità e la trasparenza caratterizzano anche il layout interno – realizzato su progetto di Fabrizio Bertero e Simona Marzoli dello studio BerteroProjects: anche quest’ultimo è configurato interamente con divisioni vetrate, a vantaggio di un gioco continuo di scambi, connessioni, relazioni tra le parti e contaminazioni.
Ne risulta dunque una permeabilità che opera all’interno, tra i vari ambienti e figure che animano la sede, nonché tra l’interno e l’esterno dell’edificio. Il confronto e la fondamentale attività di design thinking, parte del metodo IED, sono agevolati dagli arredi disegnati ad hoc per le isole di lavoro (sempre su progetto di Bertero e Marzoli con l’architetto Giorgio Grandi), costituite da tavoli e bacheche di sughero che facilitano il fissare, anche visivamente, le idee. Accanto a questo, la progettazione dello spazio ha incluso accenti colorati e informali dedicati alle aree di sosta e accoglienza, con una parte di arredi della collezione M’Afrique firmata da Moroso: coloratissimi pezzi unici prodotti a mano in atelier senegalesi, che valorizzano tradizioni e artigianalità locale, manualità e saper fare.
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