RIFLESSIONI DEL CONSORZIO DI RECCO: A RECCO COLPIRE LA RISTORAZIONE E LA PRODUZIONE DELLA SUA FOCACCIA È COLPIRE LA CITTÀ

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Sconforto nel Consorzio della Focaccia di Recco, i ristoratori affrontano questo secondo periodo di restrizione con maggiore preoccupazione di quando, lo scorso marzo, si dovettero abbassare le saracinesche, i panificatori che nel caso di chiusure dei confini tra comuni limitrofi vedrebbero limitate le vendite di tutti i giorni. Un danno economico che, unitamente al primo lockdown di marzo, si tramuterebbe in un pesante colpo per molte attività commerciali della zona d’origine della focaccia di Recco IGP.

 

Recco vanta una ristorazione famosa con una tradizione centenaria che le ha valso la fama di capitale gastronomica della Liguria. Le gravi limitazioni del nuovo Decreto vanno a colpire proprio quel settore produttivo cittadino che garantisce più posti di lavoro con centinaia di addetti e che crea indotto al restante tessuto commerciale. A Recco colpire la ristorazione e la produzione della sua Focaccia è colpire la Città. 

 

Subito dopo il DCPM entrato in vigore il 26 ottobre i ristoratori si sono confrontati sulle norme che li hanno provati così duramente senza trovare possibili rimedi, auspicando come soluzione estrema almeno la certezza dei tempi e modi di quelle misure “di ristoro” e di sostegno (tipo la tanto discussa Cassa integrazione) che dovrebbero aiutarli nella gestione delle proprie aziende.

In tutte le loro attività gli associati, ognuno nelle proprie tipologie, hanno seguito scrupolosamente gli iter richiesti dalle normative Covid con investimenti per sanificazioni, prodotti igienizzanti, dispostivi di sicurezza, adeguamento dei protocolli da seguire, praticamente dimezzati i posti a sedere in base al distanziamento richiesto, ci si è adeguati per accogliere i clienti in totale sicurezza, come nel resto d’Italia. Oggi con la chiusura imposta alle 18 è come se i ristoranti fossero luoghi di provato ed alto contagio quando guardandoci in giro poco ci vuole a trovarne altri ben più esposti! 

Il servizio serale per la ristorazione rappresenta una fetta importantissima delle entrate, se si uniscono anche i divieti per le celebrazioni (matrimoni, battesimi, comunioni, feste, gruppi) unitamente al consiglio di muoversi solo per necessità, salute, studio e salute, si evidenzia l’inutilità, se non il danno, a mantenere aperte le strutture. Per affrontare l’immediato si sono valutate le aperture e chiusure dei singoli locali, riproponendo l’asporto e il delivery, come fossero l’ancora di salvezza sapendo che non lo sono.

Nel confronto avuto con il Sindaco di Recco Carlo Gandolfo, trovando in lui un forte sostegno e la volontà di porsi al fianco del comparto produttivo cittadino, si sono ipotizzate anche strategie comuni mirate alla promozione delle attività economiche. Riscopriamo il pranzo in famiglia alla domenica, quando il giorno di festa era l’occasione per andare “fuori a mangiare”. Ritroviamoci “quattro amici al ristorante” a pranzo per gustarci una focaccia di Recco col formaggio IGP e riviviamo, anche solo per un paio d’ore, una bellissima e fantastica “normalità”. Questo è l’invito che parte dal Consorzio della Focaccia, e approfittiamo dell’occasione per un giro nei molteplici e bei negozi della Città. E se per un pò non ci si potrà muovere da casa, ricordiamoci del delivery, per non perdere l’abitudine. #apranzoalristoranteacenaacasatua #conlafocacciadirecco<

 


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