MENU A QUATTRO MANI CON LE ECCELLENZE ITTICHE DELL’ALASKA FIRMATO DA CLAUDIO SADLER E MARC MURPHY

0523

Le culture enogastronomiche di Stati Uniti e Italia, insieme, il 27 settembre, per una serata esclusiva allo Chic’n Quick, la Trattoria Moderna dello stellato guru della ristorazione milanese

 

Nessuna competizione, solo una straordinaria dimostrazione culinaria di due talenti stellati, il milanese Claudio Sadler e lo statunitense Marc Murphy è quella che si è svolta martedì 27 settembre allo Chic’n Quick, il locale milanese di Claudio Sadler ubicato proprio accanto al più famoso “Sadler”, in via Ascanio Sforza 77, a Milano. Un ambiente easy, come lui stesso ama definirlo, che rivela quanto la semplicità possa offrire proposte raffinate sia per atmosfera sia per assaporare delizie enogastronomiche.

La cena è stata fortemente voluta da Alaska Seafood Marketing (ASMI) nella persona del suo direttore David McClellan e da Charles L. Rush, Consigliere per gli Affari Agricoli presso l’Ambasciata Americana a Roma. Gli Stati Uniti e l’Italia hanno un legame molto forte nel settore ittico e sono un partner fondamentale per la crescita dell’economia blu nel nostro Paese.

Gli ospiti, giornalisti esperti del settore, leader del mondo Horeca e buyers sono stati invitati alla degustazione di un menu creato ad hoc dai due celebri chef a base di Salmone Selvaggio, Ikura, Black Cod e King Crab, autentici gioielli del pescato dell’Alaska.

Prima della cena si è parlato proprio di questo Stato per il quale, la pesca, è la più importante fonte di sostentamento per i suoi abitanti. Le leggi dell’Alaska dettano regole rigorose per la pesca e puntano sulla sostenibilità. Una sostenibilità annunciata dalla Costituzione dello Stato che definisce: “il pescato deve essere sempre utilizzato e conservato in conformità con lo sfruttamento sostenibile”.

“Selvaggio, Naturale e Sostenibile” è il pesce, che nasce, vive e cresce in acque incontaminate e si nutre esclusivamente di ciò che offre il suo habitat, senza interventi umani. Questo, non solo lo rende sano per il consumatore ma mantiene in salute anche l’ecosistema. I pesci dell’Alaska rappresentano una fonte inestimabile di virtù benefiche, dagli antiossidanti, alle vitamine, compresa la rarissima D, agli omega 3. Inoltre, le loro carni offrono una consistenza e una bontà ineguagliabile.

Claudio Sadler e Marc Murphy sono stati abilissimi nel dimostrare la versatilità di alcuni tra i pesci dell’Alaska più apprezzati a livello internazionale, proponendo ricette esclusive che ben hanno rappresentato Stati Uniti e Italia nella loro composizione.

Gli chef, profili in breve:

Claudio Sadler

La fama di Claudio, classe 1956, dopo la classica gavetta, comincia a Milano, in zona Navigli, dove riceve la prima stella nel 1991 e continua nell’attuale ristorante Sadler. Ma la sua favolosa carriera non si limita a questo. Diverse sono infatti le sue esperienze nel mondo, da Tokio, dove è stato aperto un ristorante con la sua insegna, a Pechino, in Piazza Tienanmen. Recente, poi, (2021) il “Gusto by Sadler” all’interno del Baglioni Resort Sardegna, insignito di una stella Michelin nella guida 2022, esperienza di partnership che è continuata, nel 2022, con il Baglioni Hotel Luna di Venezia oltre al Canova Bistrot.

Oltre all’attività di ristorazione, Claudio è, dal 1992, tra i fondatori di Jeunes Restaurateurs d’Europe, l’associazione che riunisce giovani chef talentuosi. Da ricordare, tra l’altro, la sua Presidenza, dal 2012, dell’Associazione Le Soste e i suoi libri tra cui il monografico “Pesce”.

Nel 2018, è stato insignito dell’Ambrogino d’Oro dal Comune di Milano.

Marc Murphy

Importante anche il curriculum del cosmopolita Marc Murphy, che ha vissuto tra Milano, Parigi, Villefranche, Washington D.C., Roma e Genova. Il sogno proibito, a causa della mancanza di fondi, era quello di diventare un pilota di auto da corsa, attività ben lungi dalla cucina. Ma, dopo aver seguito il fratello all’Institute of Culinary Education, a New York, si è fatto per così dire “le ossa” in Francia e in Italia prima di ritornare nella Grande Mela. Il successivo ritorno in Europa lo vede prima al Miraville di Parigi e poi ospite di Alaine Ducasse che lo propone al prestigioso Le Cirque. Di lui, i critici dicono che sia persona geniale nel trasformare una semplice insalata! Finalmente “solista” con il Landmarc Tribeca, a Broadway, la sua cucina ottiene grandi successi con un eclettico menu italiano - francese. Oggi, oltre ai suoi ristoranti, riveste importanti ruoli come giudice nei più prestigiosi eventi culinari newyorkesi e continua le sue avventure nel mondo come rappresentante della cucina americana.


Commenti