IED AD ALTAROMA È UN MANIFESTO DELL’IMPERFEZIONE

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Tra le creazioni dei giovani fashion designer: la collezione 15 - 4020 in partnership con Biagiotti ispirata a Casa Balla, il progetto A Future Together in collaborazione con Maglificio Gran Sasso e AKETH, tributo alla dea Sekhmet nato insieme a Musei Vaticani

Tagli vivi, cuciture a vista, spalline insellate, arricciature e ricami che riprendono punti a mano: sulla passerella di Altaroma, l’esclusiva kermesse che celebra la creatività emergente nella Capitale, i giovani fashion designer della Scuola romana di Moda dell’Istituto Europeo di Design scardineranno tutti i dettami dell’alta sartoria.

Una passerella che vuole affermarsi come un inno alla bodypositivity, un elogio della bellezza imperfetta e che ricerca la piena libertà attraverso la rinuncia delle etichette: lunedì 11 luglio, i migliori diplomati dei corsi in Fashion Design e Design del Gioiello di IED Roma, nella cornice dell’Ex Caserma Guido Reni hanno mostrato il risultato di un percorso didattico durato tre anni. Un lavoro artigianale volto a ribaltare i canoni della disciplina sartoriale e, metaforicamente, un rovesciamento delle regole che vuole affermarsi come un manifesto dell’imperfezione.

"Un manifesto dell’imperfezione che non trascende dalla bellezza – commenta Paola Pattacini, coordinatrice della Scuola di Moda IED Roma -. L’alta sartorialità fa da cornice all’estro insubordinato dei nostri designer, che attraverso le lavorazioni artigianali e i ricami mantengono un forte legame con le tradizioni del territorio, pur consapevoli della loro libertà creativa, che trova pieno nutrimento in una città come Roma".

Dieci le capsule collection presentate ad Altaroma, accompagnate da tre collezioni di accessori e duedi gioielli. Tra queste, Bodyparts di Gianluca Zumbolo, collezione che indaga il corpo e il suo modificarsi con il tempo, che con imbottiture, upcycling e punti a vista esalta una bellezza in continuo mutamento che mette in discussione stereotipi e convenzioni. O AKETH, lavorodi Maria Eleonora Pignata, un tributo a Sekhmet - dea egizia delle epidemie e delle guarigioni, che punisce e rigenera. Una collezione nata in collaborazione con Musei Vaticani che punta a valorizzare la distruzione come simbolo di creazione e di rinascita e vuole dimostrare come dalle imperfezioni nascano potenti forme estetiche e interiori.

Protagonista della passerella firmata IED è anche la natura e il suo rapporto con l’essere umano. BIOPHILY, progetto della designer Laura Finizio, esplora l’uomo come prodotto della natura e come sua parte imprescindibile. Un legame trasposto nei capi attraverso tessuti naturali e pailettes di agar agar, biopolimero derivato dalle alghe. Ancora, Vanishing Africa, lavoro di Ida Paliotta dedicata alla relazione uomo-ambiente di Surma e Mursi, tribù etiopi ancora esistenti, e Spinosa, collezione di gioielli di Anna Tessarin, racconto di una natura ribelle, che dopo secoli di abusi, muta da prosperosa donatrice di vita a essere malefico, capace di infliggere dolore e minacciare la sopravvivenza umana.

Nel corso dell’evento IED Roma ha presentato la collezione 15-4020, dedicata ai capolavori di Giacomo Balla e realizzata in partnership con Biagiotti Group e il progetto A Future Together, in collaborazione con Maglificio Gran Sasso, nato per immaginare il futuro dello storico marchio d’abbigliamento made in Italy, che vuole rappresentare un punto di connessione tra la sperimentazione creativa dei giovani fashion designer e la qualità delle antiche tecniche manifatturiere del brand.

LE COLLEZIONI IN PASSERELLA

AKHET di Maria Eleonora Pignata - Un lavoro nato insieme a Musei Vaticani e ispirata alla divinità egizia Sekhmet, dea delle epidemie e delle guarigioni

 

BIOPHILY di Laura Finizio - Una collezione sulla natura e sul legame tra l’essere umano e l’ambiente

15 – 4020 di Floriana Carannante - La collezione, in partnership con Biagiotti Group, è ispirata a Casa Balla e ricerca l’arte del genio futurista con luci, colori e movimenti

BODYPARTS di Gianluca Zumbolo - Un progetto che indaga il corpo e il suo modificarsi con il tempo

 

80/20 di Sara Mancini - Una collezione ispirata all’universo del punk che esalta i suoi riferimenti culturali a motori di cambiamento

 

AMMENTOS di Maria Giuseppina Cuguttu - Un tributo al costume popolare sardo, alla sua storia e ai suoi significati, che con colori vivaci e ricami intreccia la tradizione alla modernità

VANISHING AFRICA di Ida Paliotta - Un viaggio in Africa, per raccontare la storia e i valori di Surma e Mursi, due tribù ancora esistenti

 

DICOTOMIA di Pasquale Monetta - La collezione interpreta la libertà di esprimersi al di là di costrizioni e insicurezze

 

À LA MODE, À LA MORT di Eugenio Speranza - Un progetto nato per raccontare, attraverso la parodia, un nuovo modo di concepire la moda

 

A FUTURE TOGETHERdi Ludovica La Rocca, John Ray Tiva, Martina Proia

Il ritorno alle lavorazioni artigianali e l’attenzione alla sostenibilità di filati, tinture e tessuti sono gli elementi alla base della collaborazione tra IED e Maglificio Gran Sasso, nato per immaginare insieme il futuro dello storico brand di abbigliamento

YOU MAY AS WEEL BLOOM di Federica Tomei - Un lavoro sul buio e sul senso di smarrimento che genera. Solo orientandosi nel buio, l’individuo scopre l’adattamento

GLI ACCESSORI

 

AURUM di Ilaria Mancini - Progetto ispirato all’oro nelle opere di Gustav Klimt

PERFETTISSIMO di Nadia Delpesce - Il difetto diventa pregio, la materia racconta sé stessa attraverso i “segni” che la rendono unica, dunque preziosa

MYCODE di Veronica Pagni - Un progetto che racconta l’alienazione provocata dall’ossessione di creare contenuti da pubblicizzare sui social e di rincorrere un’ideale di perfezione attraverso filtri e distorsioni

 

I GIOIELLI

IGOR di Igor Quagliata - Una collezione che vuole essere esplosione e libera espressione di sé stessi

SPINOSA di Anna Tessarin - Un progetto che racconta una natura che, dopo secoli di abusi, si ribella



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