IED INAUGURA L’ANNO ACCADEMICO CON UNA GLOBAL LESSON
Si è tenuta la Global Lesson di inaugurazione dell’anno accademico 2020/21 dell’Istituto Europeo di Design: l’evento digitale ha riunito per la prima volta più di 8.000 studenti fra i tre Paesi in cui è presente il Gruppo IED – Italia, Spagna e Brasile – e ha offerto loro un momento di ispirazione per tutto quello che il nuovo anno accademico riserverà. La Global Lesson è stata trasmessa attraverso una piattaforma alle ore 17.00 (CET time) non solo per via della pandemia, ma anche perché questa era l’unica modalità possibile per riunire una community globale, sparsa in dodici città, a chilometri di distanza l’una dall’altra.
L’apertura dell’evento è stata affidata al Direttore Accademico del Gruppo IED Riccardo Balbo, il quale ha costellato il suo discorso con spunti di riflessione, qualche provocazione e qualche consiglio utili a chi sta per intraprendere un percorso di studi fatto di progetto, creatività e innovazione. Fra gli agganci proposti il tema di cosa sia la normalità: “La vita di ognuno di noi per quanto ci si possa sforzare è solo in piccola parte l’esito di una pianificazione accurata in confronto agli eventi inaspettati; possiamo dire che la vita reale è inaspettata. Noi tutti dovremmo prestare attenzione a questo, e su questo aspetto investire e costruire, non su idee di una normalità che non esiste. Sono le sfide piccole e grandi a farci crescere come individui e globalmente, a farci correre in avanti, non la normalità” ha spiegato Balbo, che ha poi ha invitato gli studenti a riflettere sulla connotazione positiva che può assumere oggi un termine come distanza: “Singolare che questa parola – la distanza – sia cresciuta di popolarità solo grazie al virus. Come molti altri concetti, il fatto che abbiano un valore positivo o negativo dipende dal contesto, o meglio dal progetto che si ha. La distanza trovo che sia un bellissimo punto di partenza su cui un designer dovrebbe riflettere. La distanza è lo spazio che permette un viaggio, l’occasione per andare a conoscere qualcosa o qualcuno. Per noi significa essere curiosi. E la curiosità vince sempre sulla paura”.
Il concetto della distanza e del cambiamento tornano anche nelle parole di Karole P. B. Vail, Direttrice della Collezione Peggy Guggenheim e Direttrice per l’Italia della Fondazione: “Prendete questo momento di separazione e distanza sì, come un momento di prova e sfida, ma anche come un’occasione di crescita, esperienza e cambiamento. Dopotutto, ora possiamo fare affidamento su una tecnologia sofisticata che fa parte del nostro DNA, più di quanto ne abbia mai fatto parte prima. Ci sono sempre delle sorprese dietro l’angolo, quindi provate a vivere le vostre vite oggi nella maniera più piena possibile. Contro ogni previsione e nonostante i numerosi ostacoli e cambiamenti che state vivendo, ricordate che l’incertezza può esservi d’ispirazione e costringervi a pensare outside the box, fuori dagli schemi. Il cambiamento è sempre presente, la vita cambia, deve cambiare e andare avanti, niente è statico e, anche in tempi difficili, come questi, il cambiamento deve avvenire“.
Torna invece una riflessione su stimoli e normalità nel messaggio trasmesso da Martina Caironi, già campionessa paralimpica sui 100 metri piani ai giochi di Londra 2012, sui 100 metri piani e medaglia d’argento nel salto in lungo ai giochi di Rio 2016, che parteciperà anche ai prossimi giochi di Tokyo. Martina Caironi ha di recente collaborato con IED, le protesi infatti che indosserà alle Olimpiadi di Tokyo 2021 saranno firmate da due giovani talenti IED: Silvia Borri (Master in Creative Direction) – che ha realizzato una gamba in versione optical per i 100 metri – e Maddalena Pavanello (Master in Graphic Design) – con una gamba in veste etno pop per il salto in lungo. “Non mi sono mai seduta su un ottimo risultato: certamente ne ho gioito e ho festeggiato con le persone a cui voglio bene, ma poi mi sono subito rimessa sotto per l’obiettivo seguente. Avere degli stimoli è il sale della vita. Senza siamo tutti un po’ persi, credo che ve ne siate accorti durante il lockdown, o no? Perché vi dico tutto ciò? Vi dico tutto ciò perché trovo dei parallelismi con quello che può essere il percorso accademico: ci sono sfide, ci possono essere difficoltà, ci si può sentire lontani dal risultato, a volte si è soli nel prendere le decisioni importanti, ma si può sempre contare su una guida più esperta di noi. E ogni volta che sarete stanchi, non dimenticatevi che per ogni scopo c’è un mezzo giusto per raggiungerlo e se non siete ancora riusciti vuol dire che bisogna cambiare metodo, strumento”.
Il concetto di cambiamento, che si lega all’ambito della grande trasformazione digitale in atto in questi tempi, viene esplicitato nel messaggio di Hervé Falciani, esperto finanziario e informatico, impegnato contro le frodi bancarie, da anni consulente per governi, pubbliche amministrazioni e ONG: “La trasformazione digitale è presente ovunque nelle nostre vite. Oggi, tutti noi abbiamo a disposizione un device connesso e siamo sempre più dipendenti da questa connettività. Abbiamo un urgente bisogno di ottenere le informazioni più recenti. Tuttavia, credo che presto questi dispositivi scompariranno per far posto a processi più immersivi che includano tecnologie come la realtà aumentata“.
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